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Ovetto Kinder, con una vecchia sorpresina oggi ti compri un’auto nuova: tesori nel cassetto

L’idea alla base del Kinder Sorpresa è nata nel 1968, quando Ferrero decise di unire il piacere del cioccolato con la magia di una sorpresa

Nato nel 1974 da un’idea innovativa della Ferrero, questo piccolo dolce di cioccolato al latte con all’interno un giocattolo ha accompagnato generazioni di bambini e oggi alcune delle sue sorprese più antiche valgono cifre considerevoli.

L’idea alla base del Kinder Sorpresa è nata nel 1968, quando Ferrero decise di unire il piacere del cioccolato con la magia di una sorpresa nascosta al suo interno, richiamando la tradizione dell’uovo pasquale. Il prodotto, lanciato ufficialmente nel 1974, si è rapidamente imposto sul mercato grazie alla combinazione di dolcezza e gioco, diventando un fenomeno culturale e commerciale. Nel tempo, le sorprese sono diventate sempre più sofisticate, con miniature dipinte a mano e gadget anche tecnologici, capaci di interagire con i bambini.

La produzione delle sorprese è stata affidata dal 2013 a una divisione specializzata, la Kinder Surprise Company, che garantisce la qualità e la varietà dei giocattoli contenuti negli ovetti. Nel corso dei decenni, Ferrero ha lanciato anche varianti, come il Kinder Gran Sorpresa, il Kinder Schoko Bons e il Kinder Joy, quest’ultimo concepito per rispettare le normative di sicurezza americane, dove il classico ovetto con sorpresa è vietato.

Le sorprese più famose della inder

I Puffi Olimpionici: la collezione più preziosa

Tra le collezioni di sorprese Kinder più ambite e valutate sul mercato, spicca quella dei Puffi Olimpionici uscita nel 1983. Questo set comprende otto piccoli pupazzetti, i quali, se conservati in ottime condizioni, possono raggiungere un valore complessivo superiore ai 2.000 euro. Il pezzo più ricercato è il puffo con i trampoli, la cui quotazione singola può superare addirittura i 1.000 euro. Altre figure, come Puffetta che salta la corda, sono valutate tra i 300 e i 400 euro. La rarità e la qualità di questi modellini ne fanno un must per collezionisti esperti e appassionati di memorabilia vintage.

Le collezioni anni Novanta: Gnomi e altri personaggi da scovare

Gli anni Novanta hanno visto la diffusione di numerose serie di sorprese Kinder che oggi sono considerate di grande valore. In particolare, le serie degli Gnomi, prodotte tra il 1992 e il 1998, rappresentano un interesse crescente per i collezionisti. Gli Gnomi Burloni del 1992, composti da sedici pezzi e corredati dalla cartina illustrativa originale, possono essere venduti per circa 300 euro. La serie Gnomi al Bagno (1992-1993), con sei pezzi, vale intorno ai 130 euro, mentre gli Gnomi 4 Stagioni del 1998, con dodici pezzi, sono stimati intorno ai 200 euro.

Altre collezioni da tenere d’occhio includono gli Happypotami del 1991, che con i loro dieci pezzi e la cartina originale possono arrivare a 300 euro, e le Ranoplà del 1993, una serie di dodici pupazzetti dal valore di circa 250 euro. Le Tartallegre del 1992, con dodici piccole tartarughe, sono valutate intorno ai 200 euro, mentre gli Squalibaba e la serie Luna Park del 1995 si attestano su circa 150 euro.

Interessanti anche le collezioni Panda Party e Pingui Beach, entrambe del 1994, con quotazioni rispettivamente intorno ai 200 euro e 270 euro per dieci pezzi di piccoli pinguini in spiaggia, sempre ben conservati.

Il successo del collezionismo di sorprese Kinder si basa su diversi fattori: la nostalgia, che spinge gli adulti a recuperare oggetti della propria infanzia; la rarità di alcune serie, spesso prodotte in tirature limitate o destinate a mercati specifici; e la qualità estetica e progettuale dei giocattoli. Le prime sorprese Kinder, prive di codici identificativi, sono oggi molto più difficili da catalogare e trovare, aumentando così il loro valore.

Nonostante la vastità delle serie prodotte, solo alcune hanno raggiunto quotazioni rilevanti, soprattutto quelle antecedenti agli anni Duemila, periodo in cui la produzione si è intensificata e la varietà delle sorprese è aumentata. La presenza di cartine illustrative originali e la conservazione integra dei pezzi sono elementi fondamentali per ottenere valutazioni elevate.

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ultimo aggiornamento: 5 Dicembre 2025 20:11

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